Alcune delle affermazioni che più frequentemente mi capita di ascoltare sono “posso mangiare quello che voglio, tanto poi smaltisco tutto con lo sport” oppure “faccio il carico, visto che poi mi aspetta un duro lavoro”.
Non c’è niente di più sbagliato!
Sempre più spesso mi imbatto in atleti che si allenano con frequenza e costanza ma che non riescono a raggiungere, in rapporto all’impegno profuso, i giusti risultati; oppure persone che affrontano diete drastiche e privative ma che non raccolgono i frutti di mesi di sacrifici.
Davanti a queste situazioni, nasce spontaneo chiedersi cosa avviene nella mente umana quando non si ottengono i risultati sperati?
In questi casi si fa largo un profondo senso di demotivazione: da un lato l’atleta non si sente ripagato dai propri sforzi e ne consegue uno stato di frustrazione dettato dalla mancata consapevolezza del perchè non riesce a migliorare le proprie prestazioni, mentre dall’altro, coloro che desiderano perdere peso abbandonano la dieta intrapresa, poiché non vedono i cambiamenti tanto agognati; in quest’ultimo caso il senso di frustrazione sfocia in una contro-reazione che porta la persona a recuperare il peso perso o addirittura ad incrementarlo ulteriormente.
Il mancato raggiungimento di risultati concreti e tangibili è quindi la causa principale di abbandono sia per quanto riguarda gli atleti, sia per coloro che intraprendono una dieta