Esami del sangue e test genetici a confronto

  • Perché sottoporsi ad un test genetico per formulare un piano nutrizionale?
  • L’esame del sangue non è sufficiente?
  • Che informazioni in più mi potrebbe dare un’analisi genetica?

Davanti ad una “novità” come quella del test del DNA viene spontaneo porsi queste e mille altre domande: con questo articolo vogliamo cercare di rispondere ai vostri dubbi e fornivi le corrette informazioni.

L’ESAME DEL SANGUE: L’ESAME DIAGNOSTICO “CLASSICO” PER ECCELLENZA

Il sangue è un tessuto costituito da una parte liquida, detta plasma, in cui è presente una vasta gamma di sostanze quali enzimi, ormoni, minerali, lipidi, proteine, vitamine e zuccheri, e da una parte corpuscolata, ovvero le cellule, quali i globuli rossi, i leucociti o globuli bianchi deputati alle difese del nostro organismo (neutrofili, basofili, eosinofili, monociti e linfociti) ed infine le piastrine, fondamentali per la coagulazione.

Data la composizione di questo tessuto è facile intuire come l’esame del sangue sia probabilmente l’esame più diffuso e più richiesto: attraverso la sua analisi, infatti, non solo si riescono ad individuare le sostanze che circolano nel corpo e la loro concentrazione, ma si riesce anche a capire se un organo sta funzionando bene o se invece ha qualche difetto.

Nello specifico l’esame emocromocitometrico valuta la parte corpuscolata, mentre l’ematochimico valuta le varie sostanze presenti nella parte liquida (parametri epatici come ALT e AST, parametri renali come urea e creatinina, ormoni tiroidei, sessuali etc, elementi come ferro, calcio, magnesio etc e tanto altro)

[perfectpullquote align=”right” cite=”” link=”” color=”” class=”” size=””]In definitiva questo test diagnostico è estremamente utile per fornirci un quadro generale del nostro status ma è importante relazionarlo alla situazione del soggetto in quel preciso momento, per cui non sempre un parametro fuori range è sinonimo di malattia, così come un referto perfetto non sempre è sinonimo di assenza di un problema.[/perfectpullquote]

Il referto che viene rilasciato in seguito all’analisi mostra i nostri valori e i range di riferimento: in caso di alterazioni solitamente è presente un asterisco che richiama l’attenzione del paziente che li guarda per curiosità e del medico che ha richiesto l’esame.

Detto questo sembra che l’esame del sangue sia in grado di dirci tutto quello che ci serve senza bisogno di altro, tuttavia questa tipologia di analisi ha i suoi limiti, come ogni test diagnostico d’alta parte.

L’esame del sangue viene richiesto principalmente per due motivi:

  • Come test di screening da parte dei più scrupolosi, per fare un controllo annuale sul proprio stato;

  • Come test diagnostico in caso siano presenti sintomi o malessere.

Generalmente, quindi, se non c’è una problematica in corso o una sintomatologia CONCLAMATA tale esame non viene effettuato.

Esso fornisce una fotografia momentanea del nostro status: vale a dire che ci dice in quel preciso momento come sono i nostri parametri; proprio per questo motivo i valori rilevati hanno un’importanza relativa che va messa in relazione alle circostanze: per fare un esempio se il giorno prima dell’esame ci siamo allenati alcuni valori epatici e della parte corpuscolata possono risultare alterati; ciò non significa che ci sia una malattia in atto ma solo che l’organismo deve ancora recuperare e smaltire lo stress subito.
Nelle donne alcuni esami devono essere effettuati lontani dal periodo mestruale a causa delle alterazioni che lo stesso può causare.
In persone particolarmente sensibili alcuni parametri possono addirittura alterarsi per uno stress legato al prelievo fornendo quello che viene definito un “leucogramma da stress”.

Ancora più importante è sottolineare che alcune malattie richiedono diverso tempo prima di rendersi conclamate e visibili attraverso l’esame del sangue e divengono rilevabili solo quando sono in uno stadio avanzato.

nutrigenetica

IL TEST DEL DNA: UNA METODICA “NUOVA”

Il test del DNA è una metodica relativamente nuova: già da tempo infatti sono note le informazioni che il DNA è in grado di rilevare e le analisi che lo vedono protagonista sono “collaudate” e comprovate da diverso tempo, il che rende i test sicuri e validi.

La novità risiede nelle potenzialità che via via vengono scoperte: come ogni innovazione in campo medico, inizialmente i campi di applicazione sono “limitati”, solo successivamente la ricerca si estende e si rivelano i mille utilizzi in cui possono essere introdotte tali metodiche.

Così è successo anche per i test genetici: grazie alle continue ricerche oggi, infatti, si sono scoperte le sue importanti potenzialità anche in campo nutrizionale permettendo di scoprire eventuali disturbi e creare piani ad hoc per ogni paziente.

Facciamo una brevissima introduzione per cominciare:

il DNA è contenuto nel nucleo di ogni cellula del nostro organismo, costituendo i geni, ed è depositario dell’informazione genetica: esso è unico per ogni individuo e determina il nostro fenotipo, vale a dire che determina quello che siamo in ogni nostro aspetto.

I geni agiscono come un insieme di istruzioni, controllando la nostra crescita e come funziona il nostro corpo. Essi sono responsabili di molte delle nostre caratteristiche, come il colore degli occhi, gruppo sanguigno o l’altezza. I geni si trovano dentro strutture filamentose che formano bastoncini chiamati cromosomi che ereditiamo dai nostri genitori, 23 da nostra madre e 23 da nostro padre, così abbiamo 2 serie complete di 23 cromosomi o 23 “paia”. Siccome i cromosomi sono fatti di geni noi ereditiamo 2 copie della maggior parte dei geni, una copia da ogni genitore. Questa è la ragione per cui spesso abbiamo caratteri simili dei due genitori.
Qualche volta c’è una mutazione in una copia di un gene che lo blocca o non gli permette di lavorare correttamente: questa mutazione può causare una sindrome genetica perchè il gene non comunica le corrette istruzioni al corpo.

[perfectpullquote align=”left” cite=”” link=”” color=”” class=”” size=””]Attraverso i test genetici possiamo quindi verificare la presenza di eventuali alterazioni a carico dei geni, che si traducono o si tradurranno in alterazioni della funzionalità del nostro organismo.[/perfectpullquote]

NUTRIGENETICA

DNA E PIANO NUTRIZIONALE

Attraverso test genetici mirati possiamo rilevare la presenza di determinate disfunzioni o la predisposizione a sviluppare tali problematiche, che dal semplice esame del sangue non sono rilevabili perché non ancora manifeste.

Le informazioni che otteniamo ci permetteranno di creare un piano nutrizionale su base scientifica estremamente personalizzato che tenga conto della sensibilità di ciascun individuo nei confronti di determinate sostanze come i grassi o i carboidrati, di intervenire su eventuali squilibri o carenze/eccessi legate non tanto alla mancata assunzione di un elemento quanto all’incapacità dell’organismo di fornire i giusti mezzi per assorbire o metabolizzare l’elemento stesso.

 

[perfectpullquote align=”full” cite=”” link=”” color=”” class=”” size=””]Personalizzando l’alimentazione e sopperendo ad eventuali deficit o sensibilità genetiche sarà possibile agire in modo specifico sull’organismo mettendolo nelle migliori condizioni possibili per raggiungere una forma fisica ottimale e sfruttare in modo efficace ed efficiente i propri meccanismi metabolici per sostenere e migliorare la performance atletica e sportiva.[/perfectpullquote]

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