
12 Ago Celiachia i sintomi | Glutine
sintomi celiachia intolleranza al glutine
Sintomi e come si manifesta
La celiachia è caratterizzata da tre fattori:
- la presenza di marketer sierologici specifici, in particolare gli autoanticorpi anti-terg.
- Il tipico danno autoimmune nell’intestino
- L’insorgere di segni e/o sintomi caratteristici, come la comorbilità con altre malattie autoimmuni quali diabete di tipo 1 e la tiroide di hashimoto
I celiaci sono più soggetti al malassorbimento, tra cui diarrea, gonfiore addominale, perdita di peso, nausea, vomito, osteoporosi e problemi allo smalto dentale. L’autoimmunità celiaca può inoltre dal luogo a infiammazioni del sistema nervoso centrale e periferico, disturbi del pancreas e di altri organi. Possibili anche disturbi ostetrici quali come aborti spontanei e sterilità.
Celiachia asintomatica
Può presentarsi come forma silente, quindi asintomatica nonostante la presenza delle classiche lesioni della mucosa enterica. Esiste anche la forma latente, cioè soggetti predisposti geneticamente, ma sono assenti i sintomi e le classiche lesioni della mucosa intestinale.
intolleranza al glutine e allergia al grano
La sensibilità al glutine è un’entità distinta dalla celiachia, nella quale non ha luogo l’infiammazione intestinale che conduce al caratteristico appiattimento dei villi intestinali, né si verifica la produzione di anticorpi anti-tranglutaminasi tissutale. Per quanto i sintomi (in particolari quelli gastrointestinali siano spesso simili a quelli della celiachia, la sensibilità al glutine può colpire tutti gli apparati dell’organismo, provocando un’ampia varietà di sintomi.
Tra quelli intestinali possono esserci:
- diarrea
- gonfiore
- crampi
- dolori addominali
- stipsti.
Tra quelli comportamentali si annoverano:
- sensazioni di annebbiamento mentale
- depressione,
- comportamento analogo alla sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
L’allergia al grano si definisce proprio come un’allergia alimentare provocata dalle proteine del glutine. Le allergie alimentari innescano una risposta immunitaria diversa, di solito più immediata di quella indotta dalla celiachia o dalla sensibilità al glutine.
La diagnosi
La celiachia resta un disturbo ampiamente sottodiagnosticato. Spesso i medici visitano pazienti affetti da diarrea, un elemento caratteristico della celiachia, inizialmente non la prendono nemmeno in considerazione, come dimostra il lungo lasso di tempo che intercorre tra i primi sintomi e la diagnosi.
I nuovi criteri diagnostici per la celiachia sono:
- analisi congiunta di sintomi: test sierologici
- dell’HLA positivi
- biopsia intestinale che denoti i danni intestinali tipici della celiachia
- una risposta clinica e sierologica all’adozione di una dieta gluten free.
Gli algoritmi diagnostici coprono la maggioranza dei casi di celiachia, ma non tutti. Ad esempio, i casi di celiachia “silente”, quindi asintomatica, non trova risposta nei sintomi.
E’ opportuno precisare che esiste, seppur minima, una fetta di pazienti che nonostante seguano una dieta gluten free, alla visita di controllo, si vedono pazienti che continuano a manifestare sintomi di celiachia e presentano elevati anticorpi anti-ttg o l’endoscopia continua a mostrare villi danneggiati, il vostro è un caso di celiachia non responsiva o celiachia refrattaria. E’ opportuno tener presente che la celiachia talvolta mima altre malattie o può coesistere con altri disturbi.
Le complicanze
A causa dell’infiammazione cronica della mucosa intestinale e la progressiva regressione sino all‘atrofia dei villi intestinali, è ridotto l’assorbimento di nutrienti quali
- la vitamina A,
- la vitamina D,
- il glucosio,
- il ferro
- l’acido folico.
Test celiachia: Quando farlo
Consumando glutine i soggetti sensibili a questa sostanza manifestano una reazione avversa. Qualora una dieta di eliminazione migliora la salute del paziente e un test di reintroduzione sorvegliata degli alimenti contenenti glutine ne peggiora la salute, è il momento giusto per effettuare un test di celiachia. E’ doveroso precisare tuttavia che esistono casi asintomatici, denominati celiachia silente, pertanto uno screening di massa mediate test sierologici seguiti da biopsia intestinale per i casi positivi, comporta un discreto risparmio per ogni anno di vita di ciascun paziente in termini di esami di laboratorio, sfruttamento del sistema sanitario, peggioramento della qualità di vita e aumento di morbilità in caso di mancata diagnosi.
I Rimedi
Il trattamento consiste nell’astensione rigorosa e permanente del glutine dall’alimentazione, che permette una progressiva rigenerazione dei villi intestinali, la negativizzazione degli anticorpi, il ripristino della funzione assorbente della mucosa intestinale, la regressione dei sintomi e la prevenzione delle complicanze. Incaute concessioni di cibi graditi, ma controindicati, scatenano le crisi di aggravamento
gli enzimi
Per aiutare a digerire le proteine potenzialmente tossiche che si trovano nel grano, nell’orzo e nella segale è stata proposta una terapia complementare che prevede l’uso di enzimi derivati da batteri in grado di digerire la gliadina. Questi enzimi scinderebbero ulteriormente i frammenti di gliardina rendendoli invisibili alle cellule immunitarie che innescano il processo autoimmune tipico della celiachia. Purtroppo i dati più recenti frutto di trial clinici che hanno usato questo tipo di approccio hanno dato risultati scoraggianti.
in conclusione
Accettare una diagnosi di celiachia può sembrare o sensibilità al glutine può sembrare può sembrare difficile.
Mangiare alimenti gluten free buoni e nutrienti è la chiave per mantenere, ritrovare la salute e un atteggiamento positivo.
Siate pazienti con voi stessi nel momento in cui adottate questo nuovo stile di vita e ricordate che il vostro obiettivo ultimo consiste nel tornare sani e vitali
Un’alimentazione priva di glutine può provocare determinate carenze di minerali e vitamine, pertanto dopo la diagnosi, contattate un dietista della vostra zona. Un bravo dietista potrà valutare la vostra alimentazione attuale nonché il vostro profilo nutrizionale, provvedendo ad un apporto bilanciato di vitamine e minerali come calcio ferro, vitamina D e complesso vitaminico B e assicurandosi che stiate assumendo fibre a sufficienza.
Dott. Massimo d’Angelo. Dietista-nutrizionista.

Dott. Massimo d'Angelo
Il Dott. d’Angelo sviluppa trattamento dietoterapico come mezzo di prevenzione e di cura di malattie o di loro complicanze e di mantenimento dello stato di salute. Combinare i diversi alimenti secondo principi dietoterapici potenzia l’effetto farmacologico della terapia medica in corso.
Riceve a Bologna, Ferrara, Milano, Padova e Verona.